la Santa Inquisizione.il caso Fiffipaldi e Nuzzi
5 Dicembre 1484 la Bolla papale di Innocenzo VIII muove la Santa Romana Chiesa contro la stregoneria in Germania. Un secolo già oscuro si tinge del rosso delle morti di tutti coloro che per opera dell'apostolica commissione della santa inquisizione riempiranno le fosse comuni.La caccia alle streghe ha inizio.
Sono passati 531 anni ed oggi alle porte di un giubileo straordinario si apre un processo che riporta alla memoria l'inquisizione.
Emiliano Fittipaldi e Gianluigi Nuzzi finiscono alla sbarra del tribunale ecclesiastico e con loro ci finisce anche la libertà di informazione, la loro di informare e la nostra di essere informati.
Emiliano Fittipaldi scrittore e giornalista per l'Espresso pubblica Avarizia; Gianluigi Nuzzi giornalista, conduttore televisivo e scrittore di due best seller come Vaticano SPA e Sua Santità pubblica Via Crucis.
Entrambi i libri denunciano un utilizzo diverso dell'obolo di San Pietro e delle entrate delle elemosine, mostrando che gli stessi fondi vengono sperperati in festini, abbigliamento, attici....
Per questo i due giornalisti,scrittori e cronisti subiscono ad oggi un processo, per aver fatto solo il loro lavoro quello sancito dalla Carta dei Diritti fondamentali dell'Unione Europea, dalla dichiarazione Universale dei Diritti Umani e dalla Costituzione Italiana, ossia la libertà di pensiero, di comunicazione, di critica, di parole ed opinione.
Ma la monarchia assoluta vaticana è estranea alla libertà di informazione e considera un reato ciò che invece, in qualunque paese democratico, quello fatto dai due giornalista sarebbe stato di esempio.
L'assoluto silenzio delle istituzione e dell'ordine dei giornalisti mostra inevitabilmente la perversione dei rapporti tra Stato Italiano e Vaticano e la genuflissione del primo al secondo.
1 miliardo di euro ogni anno vengono versati dall'Italia al Vaticano sotto forma di 8 per mille. Numeri stratosferici che dovrebbero far riflettere se l'utilizzo degli stessi soldi è di fatto destinato a fini diversi da quelli dichiarati.
il sostegno ai due giornallisti è doveroso poichè il precedente che potrebbe crearsi interessa tutti noi ed apre le porte ad una costante ingerenza della chiesa nelle cose di stato.
non smettiamo mai di lottare per difendere la libertà
buona vita RIBELLI